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Tel: +39 380 781 0709

Statuto

C.A.SA. Santeramo / Statuto

I soci e i volontari fanno propri i valori, le finalità e gli scopi espressi dallo Statuto della nostra Associazione, di cui riportiamo qui alcuni estratti.

Dall’Art.3 – Natura
L’Associazione è un’organizzazione di volontariato liberamente costituita senza fini di lucro, composta da donne e uomini che hanno a cuore il bene comune e si impegnano affinché tutti possano sentire la Città e il mondo come la propria casa, da costruire, da abitare e da custodire con responsabilità.

L’Associazione fa propria e promuove la concezione della Vita, espressa dalla Comunità della Casa, “una vita umana, veramente umana, in questo mondo fragile, limitato e finito, che è la casa comune, dono collettivo, patrimonio di tutta l’umanità, non mera cornice della nostra vita, dove anche noi, superando la cultura dello scarto, siamo sollecitati a tenere insieme e promuovere la salvaguardia del Creato, l’equità verso i poveri, l’impegno a costruire la pace, la gioia interiore e una cultura nuova con le nostre scelte nel lavoro e di lavoro – che è parte del senso della vita su questa terra” (cfr. dalla Regola di Vita della Comunità della Casa). L’Associazione si avvale, in modo determinante e prevalente, dell’azione volontaria e gratuita dei propri aderenti, è disciplinata dal seguente Statuto e delle leggi Regionali, Statali e dei principi generali dell’ordinamento giuridico, e ha una struttura democratica.

ART. 4 – SCOPI
L’Associazione è a servizio dell’uomo perché, nella città e nel mondo, riscopra il valore delle relazioni umane, della solidarietà e della gratuità e costruisca e abiti il mondo come casa comune, in cui ci sia posto per tutti, anche per chi è ai margini.

Tale servizio si concretizza nell’offerta:

  • di una riflessione culturale in dialogo con la ricerca di tanti sull’umano e sul mondo
  • della formazione al volontariato, per aprirsi al dono gratuito del tesoro del proprio tempo e delle ricchezze personali
  • del coinvolgimento in relazioni autentiche che si radicano in progetti culturali ed ecologico- culturali condivisi, col fine di riconnettere la vita di ciascuno con quella degli altri, con il passato e il futuro
  • della cura di spazi e tempi che, sottratti alla logica dell’utile e del guadagno, diventino luoghi propriamente umani, aperti all’incontro e dotati di storia, e siano restituiti alla fruizione di tutti, soprattutto di chi è ai margini.